Beffe Divine

Nota dell’Autrice:
!!ATTENZIONE!! – utilizzo linguaggio scorretto per dare una nota di colore. Lettore avvisato.
Mi piace pensare alla possibilità che le Divinità scendano a far visita ai comuni mortali, specie a quelli che sono loro più devoti…

– È che abbiamo fatto arrabbiare gli Dèi. Cosa pretendiamo ora?
Buttò la frase così, tra un biscotto e l’altro, come se fosse un normale argomento da colazione. Il suo compagno si limitò a spostare lo sguardo assonnato verso di lei, sembrava non aver compreso le sue parole. Sullo sfondo, un telegiornale del mattino stava borbottando qualcosa.
– La questione è che non sono solamente arrabbiati, secondo me. Sono proprio incazzati neri e ci vogliono punire a dovere.
– Cosa c’entra? Stanno parlando del tempo.
– È proprio il tempo il problema… di solito piove, in queste settimane! Dovrebbe piovere. Invece prevedono tanto sole… Vedrai, tu, cosa combinano. Hanno un senso dell’ironia tutto loro.
Il fidanzato, con la croce al collo, staccò di nuovo gli occhi dal telegiornale.
– Come, scusa?
– Vedrai che non pioverà più: ci sarà solo sole per tutta l’estate.
– Siamo a Maggio, tesoro. Non è nemmeno estate, che vuoi che sia un po’ di sole?
Ma lei, sorda alla replica, proseguì il discorso.
– Del resto lo abbiamo sempre chiesto, no? Tutta una lunga estate di sole… e così sarà. Non potremo più lamentarci della pioggia che rovina le vacanze, della grandine che bozza le auto, delle zanzare che infestano i prati, del mare mosso che non puoi nuotare… tutto pronto. Tutti i nostri desideri esauditi. Praticamente un inferno.
Nel frattempo, il ragazzo si era alzato e aveva sparecchiato compostamente la tazza e il cucchiaio.
– Tutta un’estate di sole. Arriveremo a settembre più cotti di un arrosto, vedrai!
Le schioccò un bacio, non la stava nemmeno ascoltando.
– Vado.
– Buon lavoro, amore.
Lei guardò chiudersi la porta, poi voltò uno sguardo perso verso l’angolo di cielo azzurro che occhieggiava dalla finestra.
– Vi abbiamo proprio fatto incazzare, eh?
Sorrise incerta, come si sorriderebbe ad un amico che ha appena rivelato un piano malsano per il suo futuro.
– Cazzo di legge del contrappasso!
Si alzò e gesticolò verso il cielo, come se potesse ascoltarla.
– Lo so, lo so che siamo già morti e non lo ammettiamo… altro che barbecue di ferragosto. Però siete ingiusti a prendervela con tutti!

Cercando di tenere la mente occupata, si impegnò in piccoli mestieri domestici. Tuttavia, la rinfrancante luce del sole che illuminava il salotto non riusciva a dissipare quel soffocante presagio di agonia. Con le braccia cariche di panni da lavare, le capitò di passare davanti al piccolo altare che aveva creato in un angolo nascosto della casa. Ne approfittò per esprimere nuovamente il suo rammarico.
– Io… adoro la vostra ironia… ma quanto vorrei che bastasse questo a placarvi!
Sopraffatta dal caldo di metà giornata e con un grillo allarmistico tra i pensieri, si era convinta della necessità di avvertire tutti i suoi amici, conoscenti, possibilmente il mondo intero, circa la disgraziata piega che avrebbe preso il loro prossimo futuro. Quale metodo migliore, per raggiungere tutti, se non quello di pubblicare un bel post attraverso i suoi social network?

«Attenzione! Gli Dèi sono in collera con noi!
Avremo esattamente l’estate che chiediamo da anni.
Il Caldo sta arrivando.»

Con un certo orgoglio, aveva pubblicato quello che le sembrava la perfetta sintesi di tutta la questione. Era quasi certa che avrebbero potuto scongiurare il peggio, magari addirittura avere un paio di piogge vere, se in molti si fossero messi ad onorare ed ingraziarsi gli Dèi. Lo pubblicò con candore, totalmente dimentica di trovarsi in uno dei Paesi più monoteisti e bigotti al mondo.
Trascorse un paio d’ore, aveva accumulato: sette like; un paio di commenti carichi di soli, ombrelloni e felicità per l’approssimarsi dell’estate; tre unfollow e il messaggio privato di uno dei suoi migliori amici che la invitava a “farsi meno canne”.
“Ma io non fumo.” Fu la sua risposta ingenua. E lì si concluse l’avventura del suo messaggio lanciato al Mondo.

Affatto soddisfatta della riuscita del suo operato, tornò davanti al piccolo altare. Accarezzandoli, si mise a scrutare ad uno ad uno gli oggettini, le statuette e le immagini di divinità (vere e presunte) che vi aveva collezionato sopra. Così addobbato, il tavolino iniziava a somigliare al comò che sua nonna aveva dedicato a tutti i parenti morti; si augurava non fosse un male.
Sentendosi troppo piccola per chiedere qualcosa che fosse di beneficio per l’intera popolazione, si limitò ad un commento a mezza bocca.
– Chiudete un occhio almeno su di me, magari, che vi voglio bene…
Poi, visto lo stato in cui versava quel piccolo spazio, decise che doveva quantomeno farci la polvere.

C’era una giovincella, lì accanto all’altare, che con aria scherzosa guardava la ragazza trafficare. Un’anziana le poggiava la mano benevola sulla spalla. Le due si scambiarono un’occhiata di intesa e si sciolsero in un risolino furbo, come se stessero organizzando lo scherzo più divertente del secolo.
Dietro le due, una donna scuoteva la testa con aria di materna comprensione. Non era quello il modo e il tempo in cui avrebbero agito: l’estate sarebbe stata torrida e la ragazza ne avrebbe sofferto come tutti. Aveva ancora molto da imparare e da farsi perdonare, primo fra tutti il fatto di aver rovinato la beffa che avevano in mente per quell’estate, spifferandola ai quattro venti.

Photo by Nitin Dhumal on Pexels.com

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Commenti

  1. Avatar Niky Esposito

    Davvero bello questo racconto 😮 complimenti 🙌🏻 mi sono rispecchiata nella protagonista 🙈 anche io penso sia una punizione divina… Non ho mai pregato tanto per la pioggia, come in questi tempi! 😢

    1. Avatar Irene T. Lachesi
      Irene T. Lachesi

      Ti ringrazio! Sono davvero felice che ti sia piaciuto!
      Io spero che tutto questo caldo aiuti molti a farsi un esame di coscienza ecologico e magari si veda una vera inversione delle tendenze tra qualche anno. Lo spero ma non ci credo, purtroppo. Per questo, in un certo senso, se è una punizione ce la meritiamo tutta!